
I fatti del nostro tempo ci hanno assuefatto all'emergenza e i campi di detenzione ne sono la prova.
Predisposti in un contesto di necessità e di urgenza, presentati come dispositivi temporanei, nell'assenza di politiche virtuose di controllo degli stranieri, hanno finito col trasformarsi in luoghi/non-luoghi di margine e disintegrazione morale, deformazioni permanenti dell'equilibrio politico, giuridico e sociale di un ordinamento.
Il volume raccoglie i saggi di:
Pietro Costa, Il "campo": un paradigma? Introduzione
Luciano Nuzzo, La politica dei campi e i campi del diritto
Eliana Augusti, Protezione, sicurezza, assistenza, solidarietà. Politiche internazionali di controllo dello straniero in Europa tra Otto e Novecento
Michele Pifferi, Controllo dei confini e politiche di esclusione tra Otto e Novecento
Costantino Di Sante, I campi di concentramento del fascismo in Libia. Tra politica di controllo delle popolazioni e repressione
Michel Péraldi, Le Maghreb, laboratoire des nouvelles migrations
Luca Ciabarri, Lo spazio sociale dei campi rifugiati in Africa: teorie e casi di studio
Antonio M. Morone, Prigionia e deportazione nella Libia post Gheddafi
Barbara Pinelli, Confini d'Europa e scivolamenti nella forma campo. Pervasività e opacità nel controllo dei rifugiati
Luigi Pannarale, I diritti limitati. Riflessioni a margine di una ricerca sui Cie in Puglia
Corrado Punzi, Zoografie migratorie: il campo e la questione dell'animale